Biocaminetti: arredare riscaldando

22 06 2010

Ci avevo pensato già qualche giorno fa, ma mi sembrava assurdo palare di biocaminetti quando fuori erano 30° all’ombra. Ecco appunto, “erano”. Ieri se guardavo fuori dalla finestra vedevo i pinguini farmi ciao, e non mi sembra più così assurdo. Anzi, se avessi avuto un biocaminetto in camera quasi l’avrei acceso.
Fino al 17 aprile scorso non sapevo nemmeno che esistessero, ma quando camminando per Via Tortona in una giornata d’interminabile pioggia, ho visto in una vetrina i biocaminetti Tulip di Biò Fireplace la curiosità (e lo ammetto anche la voglia di scaldarmi un pò) mi ha spinto ad entrare.


Da quel giorno ho deciso: avrò un biocaminetto a casa mia.
Ci possono essere svariati motivi per scegliere un caminetto alimentato a bioetanolo piuttosto che uno tradizionale:

  • se siete in affitto;
  • se la casa già l’avete e non c’è una predisposizione per il camino non si renderà necessaria alcuna opera muraria;
  • se avete già un camino tradizionale e amate quel tipo di calore, ben diverso da quello prodotto da un “freddo” termosifone, allora apprezzerete il vantaggio di poter avere un altro “caminetto” magari per la vostra camera da letto;
  • se doveste trasferirvi, il biocaminetto potrà venire con voi nella nuova casa;
  • se, come me, amate molto stare vicino al fuoco del caminetto ma l’idea di dover sistemare la legna sul braciere con il rischio di scottarvi vi attira pochissimo, senza parlare della costanza con cui bisogna badare a un caminetto acceso, alimentando spesso la combustione;
  • se non avete spazio da sacrificare per lo stoccaggio del combustibile tradizionale (legna, pellet); i nuovi caminetti Biò Fireplace hanno una capacità di 2,6lt per una durata di 5/8 ore in base all’intensità di regolazione;
  • se siete attenti all’ecologia: il bioetanolo infatti è un combustibile derivato da fonti rinnovabili;

Altri vantaggi sono la velocità e facilità d’installazione, i modelli da terra basta appoggiarli!

Inoltre non producono fumo nè cenere, pulirli è semplicissimo.

Ovviamente, come per tutte le cose, bisogna fare una valutazione completa a 360°, cercando di prendere in considerazione tutto, e soprattutto documentarsi il più possibile, non fermandosi solo gli aspetti positivi pubblicizzati dai produttori di bio-caminetti.

Per questo motivo vi segnalo una discussione ospitata nel blog Scienziato Preoccupato dal titolo Bio caminetti o Bio bufale.
Al di là del breve post, le informazioni davvero rilevanti e interessanti si traggono dai commenti al succitato articolo, molto numerosi e che coprono un arco temporale abbastanza ampio da consentire una visione d’insieme, si va infatti da fine 2008 all’ultimo commento datato 14 maggio 2010.

Io li ho letti un pò qua e là, e mi sono fatta questa idea di sintesi dei cosiddetti biocaminetti:

non sono sistemi di riscaldamento autonomi, nel senso che non possono essere l’unica o la principale fonte di riscaldamento; Se però ne installate uno in sala, sarà piacevole tenerlo acceso qualche ora la sera o quando si hanno ospiti, e potrebbe essere sufficiente a riscaldare un pò l’ambiente quando la stagione è già troppo avanti per riaccendere i termosifoni ma magari capita quella giornatina fredda in cui alla sera un pò di calore non dispiace;

non sono adatti ad ambienti eccessivamente piccoli, e comunque senza un’adeguata areazione; perciò se lo mettete in cucina sicuramente ci saranno le due prese d’aria (alta e bassa) obbligatorie, in qualunque altra stanza mi sembra di capire che sia opportuno quantomeno lasciare la porta aperta sugli altri locali, e comunque provvedere sempre giornalmente a un’accurata areazione della casa. Quest’ultima tuttavia mi sembra una pratica talmente normale per la salubrità dell’ambiente, che non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo!

Se però cercate un complemento d’arredo di fascino, in aggiunta al sistema di riscaldamento principale che avete in casa, allora vanno benissimo 😉





post-esame

11 06 2010

Questo è un post esame. Nel senso che è un post che scrivo ora sull’esame che ho fatto stamattina, quindi è un post-esame in tutti i sensi! Beh..non so se questo innocentissimo doppio senso lo capirà nessuno oltre a me (non perchè sia un concetto troppo alto da comprendere..anzi proprio il contrario!)

Questo spazio infatti è nato a seguito della richiesta del prof. di Web Content Federico Venturini che sotto l’intimidatorio “no blog no esame” ha tenuto in ansia me e i miei compagni di corso per quasi 3 mesi!(scherzo, non era così intimidatorio 😉 )

I requisiti per poter dare l’esame erano almeno 100 post e 3 mesi di storia continuativa del blog: dalla creazione di ArredaMente sono passati esattamente 80 giorni e “solo” 52 post, che a me sono sembrati tantissimi perchè da un giorno all’altro mi sono trovata a dover scrivere qualcosa ogni giorno, e questo vuol dire leggere materiale, informarsi, cercare, elaborare e infine mettere nero su bianco dei pensieri ordinati e non troppo banali. Ai 100 post non ci sono arrivata perchè mi sono rifiutata di fare semplici copia/incolla, perchè ci tenevo che i miei post fossero miei il più possibile, perchè internet a casa mia capita spesso che non funzioni, e infine perchè sicuramente potevo fare qualcosa in più ma non l’ho fatto, vuoi per il tempo (2 ore in media per ogni post non sono proprio trascurabili ogni giorno..), vuoi perchè certi giorni non avevo proprio voglia di scrivere sul blog!

Ed è per questo che stamattina sono andata all’esame pensando che avevo probabilmente il 50% di possibilità che il prof. decidesse di farmi tornare dopo il 100° articolo e invece…

Quest’avventura mi ha battezzato blogger, mi ha fatto stare in ansia, mi ha dato una scusa in più per andare al Salone del Mobile, mi ha fatto scoprire Hachette Home, un mensile di arredamento e design bellissimo, che ritengo pieno di interessanti spunti, in formato ridotto e dunque anche limitato nelle pagine pubblicitarie (cosa che non posso dire di altre riviste simili tipo BravaCasa e CasaViva per esempio..) e dal prezzo contenuto (solo 1 euro!), quest’avventura per cui ho aperto una pagina su facebook che non ho pubblicizzato abbastanza e di cui sono fan solo i miei amici (grazie ragazzi!), per cui ho creato un sondaggio a cui ha risposto una sola persona, quest’avventura che mi ha portato a conoscere virtualmente persone nuove, anche se poche per ora, e che mi ha dato la possibilità di parlare di un argomento che amo da sempre, quest’avventura che in un certo senso mi ha fatto crescere ancora un pò, mi ha spronato ad avere più fiducia nelle mie capacità e che anche se a volte mi ha fatto pensare “non ce la farò mai”, “dovrei cambiare argomento, un blog di ricette di cucina sicuramente mi porterà più commenti ecc” io comunque non ho mollato, sapete com’è finita quest’avventura? E’ finita che questo è un blog da TRENTA E LODE!

Ora non so dire se finito il periodo in cui il blog l’ho dovuto tenere “per dovere”, continuerò a tenerlo “per piacere”, ma penso di sì perchè a questo spazio mi sono affezionata, magari lo integrerò con qualche altro argomento di mio interesse, cosa che prima non potevo fare, e vi invito tutti a continuare a passare da queste parti se vi fa piacere, a commentare, suggerire, e perchè no anche criticare!





Urban Outfitters: piacevole scoperta

9 06 2010

Grazie alla pagina facebook di Hachette Home stasera ho scoperto un sito inglese che vende graziosi oggetti per la casa e non solo (anche abbigliamento e accessori vari), si chiama Urban Outfitters e come vi dicevo nella sezione Gifts&Home propone tante graziose idee per la casa, a me è piaciuta particolarmente tutta una serie di oggettini in metallo dalle linee romantiche e floreali:

Bird Tree Jewellery Stand: un portagioielli sul quale, grazie alla particolare forma ad albero, troveranno posto tutti i vostri bijoux.

Butterfly Letter Holder: delicate farfalle terranno in ordine le lettere più importanti, o magari le cartoline che volete avere sempre a portata di mano sulla scrivania per viaggiare con il pensiero..

.

Love Hooks e Home Hooks sono due appendiabiti a muro  romanticissimi, peccato che non ce ne sia anche uno con la scritta “Sweet”, altrimenti la composizione “Home Sweet Home” sarebbe stata quasi obbligatoria. (Magari quelli della Urban Outfitters prima o poi capiteranno a leggere questo post e prenderanno in considerazione l’idea 😉 )

Infine Bird Hook un gancetto a forma di uccellino dolcissimo, rosa a pois bianchi, perfetto per la cameretta di una bambina, ma anche in una cucina in stile country-romantico per appendere il vostro canovaccio preferito, magari a pois pure quello!

Tutti questi oggetti e molti altri potete acquistarli sul sito, infatti spediscono anche in Italia, le spese sono di circa 15 euro,  fortunatamente gli oggetti non costano molto (quelli che vi ho presentato sono tutti sotto i 20€).





Una villa in Alto Adige

8 06 2010

Se vi dico due parole: casa e Alto Adige, quale tipo di immagine vi viene in mente?

Probabilmente qualcosa di simile a questa qui a fianco..

E invece no, l’architetto Stephan  Unger ha pensato a tutt’altro quando ha progettato la Villa San Valentino a Merano.

Ha trovato il modo di integrare nell’ambiente una costruzione dalle linee moderne e sicuramente non tradizionali, facendola dialogare con le montagne che la circondano proprio attraverso la sua forma.

Si tratta di un’abitazione pensata per accogliere due famiglie separate, ma con spazi in comune da condividere.

La forma insolita è concepita in armonia con la linea delle montagne e anche con il panorama, che così può essere goduto dall’interno praticamente da ogni angolazione, incorniciato dalle finestre come in quadri sempre diversi.

Le linee moderne sono stemperate dall’utilizzo di materiali tradizionali e tipici del luogo, come il legno di larice, il legno di rovere, il marmo di Lasa, il porfido e il granito.

Il risultato è un capolavoro architettonico e di design incastonato alla perfezione in un paesaggio altrettanto magnifico.

(fonte: designerblog | Articolo originale: Villa San Valentino, una forma insolita per un panorama a 360° )





Cavi elettrici a vista?

7 06 2010

Stanchi degli antiestetici grovigli creati dai vari cavetti di tv, telefono, decoder, impianto hi-fi, consolle, computer, lampade e chissà cos’altro? Gli angoli hi-tech delle nostre case sono invasi dai cavetti di tutti questi apparecchi, che spesso ne hanno anche due o tre ciascuno, e inevitabilmente finiscono per intrecciarsi tra loro, creando un’orrenda visione ma anche una confusione non indifferente…e se dobbiamo staccarne uno solo quanto tempo ci vuole per individuare quello giusto?

Si possono mettere delle etichette per risolvere almeno quest’ultimo aspetto..salvo poi trovarsi comunque con una matassa di fili intrecciati abbellita da una selva di etichette svolazzanti tipo bandierine.

Niente panico, ecco due soluzioni per risolvere il problema:

– ridurre drasticamente il numero di apparecchi elettronici dotati di cavetti 😉

oppure…

– utilizzare WrapWrap

WrapWrap è un piccolo accessorio di legno sagomato a forma di 8 intorno al quale arrotolare il filo, così molto semplicemente tenere in ordine i cavetti non sarà più un problema, inoltre utilizzando un WrapWrap di colore diverso per ogni apparecchio sarà possibile in un colpo d’occhio individuare quel famoso filo giusto da staccare!

Disegnato da Naoto Yoshida dello studio giapponese to.mo.ni. WrapWrap è anche eco-friendly infatti è ricavato da legni di scarto (ci piace) ed è disponibile nello shop online in diverse finiture dalle tonalità brillanti.

Uniche due note “stonate”:

– se dovete cambiare la regolazione del filo occorre srotolarlo e rifare la “matassina”;

– riuscirete ad acquistarlo dallo shop online solo se conoscete il Giapponese, dato che non si riesce a capire come impostare il sito in inglese (sempre che ci sia la possibilità..) 🙂

(fonte: designerblog)





Illuminazione esterni energia solare

5 06 2010

L’utilizzo di lampade a energia solare per l’illuminazione di giardini, terrazzi, piscine, è un’idea vantaggiosa sotto molteplici aspetti:

– è una scelta ecologica, perchè si utilizza una fonte di energia naturale: il sole;

– è una scelta economica, infatti oltre al risparmio di energia elettrica, questi prodotti hanno prezzi generalmente contenuti (meno di 50 euro);
zero costi di impianto: l’impianto semplicemente non serve. Le lampade in questione vanno appoggiate (appese, infilate nel terreno, in base alla tipologia) sulla superficie scelta e non è necessario fare altro;

Lampioni, lampade decorative, segnapassi e punti luce, si caricano di giorno grazie all’energia solare e rilasciano luce dall’imbrunire per diverse ore.

Particolarmente funzionali e decorative sono le lampade solari per piscine e laghetti, dove l’assenza di energia elettrica è una scelta più sicura, e con lampade come queste a fianco si può fare il bagno di sera immersi in una calda e soffusa luce d’atmosfera.

.E’ possibile acquistare lampade così su diversi siti tra cui:

DMail
Anche su ebay se ne trovano di graziose, ed economiche, cercando lampade o luci ad energia solare. Buona ricerca 😉




Sedute ergonomiche Stokke: addio mal di schiena!

5 06 2010

Il nostro corpo è nato per muoversi. L’attività fisica è essenziale
per il nostro benessere. Una sedia convenzionale, statica e costrittiva,
è totalmente inadatta ai bisogni del nostro corpo. Per questo
non produciamo sedie tradizionali, ma realizziamo strumenti di
precisione progettati per mantenere il corpo nel suo naturale
stato di attività.
(Variér® Human Instruments: concepiti per l’uomo)

“Credo che la colonna vertebrale sia ben felice di poter mantenere la naturale curvatura della posizione eretta.” (Peter Opsvik)

Ispirandosi a questi principi Peter Opsvik ha concepito la serie di sedute ergonomiche della Stokke più di 30 anni fa.

Recentemente il marchio Stokke è stato acquisito dalla Variér, che commercializza queste sedute all’interno della linea Human Instruments come Variér by Stokke.

Comunque, al di là delle questioni commerciali, che ci tenevo comunque a riportare perchè  in rete non si trovano informazioni particolarmente chiare in merito, veniamo al lato pratico: queste sedie sono belle perchè sono funzionali. Ecco in sintesi estrema il concetto che ne è alla base.

Se dal 1975, anno in cui è stato progettato Stokke Variable Balans®, il design è rimasto praticamente immutato il motivo è uno solo: è stato pensato bene.
Questa seduta concilia comfort e libertà di movimento, infatti grazie alla bascularità dei pattini favorisce una seduta attiva, è possibile lavorare attorno ad un tavolo senza chinarsi o irrigidirsi, mantenendo la naturale posizione della schiena. Sono infatti i muscoli e non la spina dorsale a supportare il peso superiore del corpo, che viene anche scaricato sulla parte inferiore degli arti. Le sedute Stokke Balans® proprio grazie alla loro conformazione inoltre facilitano una corretta respirazione e contribuiscono a migliorare la capacità di concentrazione.

Il modello Balance si può avere già con lo schienale, oppure quest’ultimo è acquistabile anche a parte (se ad esempio ne sentite l’esigenza in un secondo momento).

Nel 2009 sono uscite le versioni total-color Stokke Variable Balans® Colour Explosion (bianco, turchese, fucsia, verde), disponibili nella versione con e senza schienale: queste sono davvero carinissime e perfette per chi non era troppo convinto del design smaccatamente scandinavo della versione originale. Ottime per studiare (o lavorare) con allegria e brio, senza rinunciare all’ergonomia e ai principi che caratterizzano queste sedie.

Una versione ancora più ergonomica e completa è la Stokke Thatsit Balans®, la seria ideale per chi resta seduto molte ore al giorno, in particolare alla scrivania davanti al computer (è certificata 626 per videoterminalisti).
Dotata di schienale avvolgente con braccioli laterali, si adatta a persone di tutte le altezze, grazie alla regolazione indipendente dei poggia-ginocchia, leggermente basculanti.

Analisi mediche certificano con attendibilità i vantaggi derivanti dall’utilizzo di queste sedie ergonomiche nella prevenzione del mal di schiena, assecondando il corpo umano nel suo continuo bisogno di dinamismo, fornendogli sostegno ed equilibrio continuo nei suoi innumerevoli movimenti.
L’asse inclinato della seduta e l’appoggio delle ginocchia permettono infatti una fisiologica ripartizione del peso, prevenendo l’insorgenza del mal di schiena.

Eh sì..prima o poi avrò una Variable Balans..forse più poi che prima..visto che il prezzo non è proprio contenuto: 355 euro, ma in molti negozi on line si trova a qualcosina meno (anche su ebay ma attenzione all’originalità):

Officina Ortopedica Gomiero

Ceccherini

Fitmax

Per una recensione completa e dettagliata di tutti i modelli Stokke (e anche altre marche di sedie ergonomiche) leggete questo articolo, veramente ben fatto.

Vi consiglio inoltre di scaricare la brochure ufficiale dell’intera linea Human Instruments.